Chirurgia del Ginocchio

Osteonecrosi del ginocchio

torna indietro

Con il termine di osteonecrosi si intende la morte del tessuto osseo (dal greco: osteon significa osso, nekros significa morte). E’ una patologia molto simile all’infarto del miocardio, situazione in cui si verifica un blocco dell’afflusso di sangue e ossigeno ai tessuti a valle dell’ostruzione. Il risultato è la morte cellulare. Le sedi più frequenti sono il ginocchio, l’anca e la caviglia. 

L’osteonecrosi può essere distinta in primaria (o idiopatica, cioè da cause non note) e secondaria a cause note.

Nelle forme primarie non vi sono cause ma si possono identificare dei fattori predisponenti, come:

- l’abuso di alcol, a causa del deposito dei grassi nei vasi sanguigni;

- il sovrappeso;

- il diabete;

- l’anemia falciforme, per la particolare forma dei globuli rossi, che può causare una ostruzione dei piccoli vasi sanguigni;

- livelli elevati di colesterolo e trigliceridi;

- livelli elevati di acido urico nel sangue.

Nelle forme secondarie c’è una condizione preesistente che ne causa l’insorgenza. Le cause più frequenti sono:

Una lesione del ginocchio, come ad esempio una frattura o anche una distorsione;

La terapia cortisonica prolungata;

La radioterapia;

L’embolia gassosa;

Un intervento chirurgico: esistono delle rare forme secondarie ad un intervento di artroscopia.

 

Quali sono i sintomi dell’osteonecrosi del ginocchio?

La sintomatologia delle forme iniziali è caratterizzata da dolore, gonfiore articolare con associato versamento, limitazione funzionale e zoppia; se trascurata, l’osteonecrosi può essere causa di collasso articolare e successiva artrosi secondaria. In questi casi i sintomi sono quelli della gonartrosi: possiamo quindi avere un ginocchio con deformità articolare, rigidità e dolore.

 

Come si arriva  alla diagnosi?

La diagnosi si raggiunge dopo una accurata anamnesi alla ricerca di fattori di rischio o cause secondarie di osteonecrosi. Successivamente si eseguirà una valutazione clinica dell’articolazione e dei punti dolenti. L’esame radiologico iniziale è sempre la radiografia del ginocchio, che però spesso nelle forme iniziali difficilmente riesce ad identificare il focolaio di osteonecrosi. L’esame successivo sarà quindi la risonanza magnetica nucleare, che è in grado di diagnosticare anche le forme iniziali. 

 

Qual è la terapia migliore per l’osteonecrosi del ginocchio?

Il trattamento dipende soprattutto dal timing della diagnosi: cioè se la patologia viene diagnosticata nella fase iniziale è molto più probabile che trattamenti conservativi possano avere un beneficio clinico. Più passa il tempo e maggiori saranno le probabilità che sia necessario un intervento chirurgico di protesi articolare. La decisione dipende da altri fattori, come l’età del paziente, le sue richieste funzionali ed aspettative.

Il trattamento delle forme iniziale è quasi sempre conservativo, e consiste in riposo e scarico dell’articolazione colpita, farmaci antinfiammatori non steroidei, magnetoterapia e fisioterapia. In alcuni casi i farmaci per l’osteoporosi, come i bifosfonati, possono essere utilizzati con beneficio clinico.

Nei casi di grave osteonecrosi refrattaria al trattamento conservativo è necessario eseguire un intervento chirurgico,

con l’impianto di una protesi articolare, monocompartimentale o totale a seconda dei casi.

.

torna indietro
Prenota appuntamento Un servizio di Doctolib
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza di navigazione. Accettando questa informativa dai il consenso al loro utilizzo. OK Voglio saperne di piĆ¹